Ciao Krk. Siamo tornati a Barzago. Pensavo a come aggiornare i lettori sulle iniziative imminenti e ho realizzato che queste settimane il mio focus è stato più che altro su tutte le azioni che quotidianamente non compiamo più. Ho pensato ad un modo per esprimere questo pensiero senza uscire dal tracciato professionale e cadere nella malinconica retorica della lentezza e ho trovato come unica soluzione quella di scandire precisamente in un elenco la colazione a casa seduti, apparecchiare la tavola, dormire più di sei ore, bere un calice di vino al tavolo, usare bicchieri semplici, piatti accampati, cucinare pasta al pomodoro, fare la spesa all’alimentari del paese. E ancora giocare a scala quaranta in qualche giornata di inoperosità straordinaria.
Siamo la generazione dei lavoratori che vuole e deve tornare a vivere i “piccoli episodi”, abituati a pensare che grandi traguardi si ottengano solamente con impegnative privazioni e operazioni, ma la scala di grandezza varia al variare dei propri bisogni. Abbiamo riscoperto i nostri: calma, focus, appagamento, serenità, sonno, cura di sé.
Facciamo tesoro di questi attimi ritrovati e abbiamo riaperto l'Osteria con il solito entusiasmo, consapevoli che il ritmo può cambiare, che è nostra responsabilità - di tutti - rendere stimolante il proprio luogo di lavoro, un terreno fertile dove crescano ambizioni, rapporti e si consolidi la professionalità. Spero riusciremo nell’intento di introdurre piccole “cose” di straordinaria quotidianità ogni giorno, questo è l’obiettivo per la prossima stagione: sfuggire ai racconti preconfezionati dei nostri giorni e impegnarci a trovare il percorso che coincide con il nostro respiro. Aspetto l’autunno, gli arrosti, la polenta, il Natale e tutti i regali belli che verranno.
Un presto,
Giovanna
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